Paolo Sorrentino, la regia è italiana

“Il tarantino italiano”, “l’alter ego di Tony Servillo”, “l’eclettico regista emergente”. Lo hanno definito in vari modi negli ultimi anni. Per noi Paolo Sorrentino è tra le eccellenze italiane, la versione flemmatica e originale della speranza di una generazione, che vuole dire qualcosa senza necessariamente allinearsi o cadere nella banalità, nell’ossequiosa riverenza al cinema conformista o all’avida ricerca di incassi da botteghino.

In questo video per TED si chiede: “Come funziono?” Riflette ad alta voce, fornendo molti spunti interessanti. Ci dice, ad esempio, che per raccontare una bella storia attraverso un film bisogna emozionarsi, ma nello stesso non bisogna emozionarsi troppo, per non cadere nella retorica. “Per fare un lavoro artistico non bisogna emozionarsi di se stessi ma avere la giusta distanza dalla storia”. E ancora la malinconia che dà ispirazione. Brillante quando ci dice che il cinema è l’unico posto dove i dilettanti trovano posto. Un’altra visione ironicamente creativa è quando ci parla della noia dei rapporti veri di vita vissuta, che molto spesso scadono in dialoghi del più e del meno senza mai tradursi in dialoghi veri, forti.  Scrive, per questo, dialoghi autentici proprio per colmare il vuoto di questa mancanza. Spettacolare!!! L’osservazione è un momento in cui un individuo compie un passo falso, tradisce un dettaglio, rivela una verità altra che discosta una persona dall’immagine che vuole creare di sé all’esterno. Conclude che il cinema dovrebbe essere l’eccezionale nel reale!!! Per una lettura delle principali professioni consulta la classificazione isfol (www.professionioccupazione.isfol.it) oppure (www.orientaonline.isfol.it).

Un’altra intervista interessante è quella di Paola Randi:

Ti salutiamo con ALE e FRANZ: “i sogni non sono irraggiungibili”:

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