Neuroset una startup innovativa in Neuromarketing

Oggi vi presentiamo l’impresa di alcuni nostri clienti e amici lucani. “Giovani talenti di ritorno” chiamiamoli così visto che hanno deciso di avviare la NEUROSET  ITALIA proprio dove sono nati e cresciuti, in provincia di Matera. I soci, Lucia Carriero e Francesco De Fina, hanno fondato già qualche anno fa a Londra una startup innovativa la NEUROSET LTD che sta conquistando fette di mercato importanti.

  • Buongiorno Lucia ci puoi dire in che cosa consiste NEUROSET ITALIA, la vostra startup innovativa?

Siamo una startup innovativa nel campo delle neuroscienze applicate. Vogliamo “esportare” la conoscenza e l’esperienza maturate nella ricerca accademica nella vita reale e nel mondo business. Ci occupiamo di neuroscienze applicate allo studio del comportamento del consumatore, di neuro-design, ma anche di applicazioni di robotica e realtà virtuale.

  • Di cosa vi occupate in questa fase iniziale qui in Italia?

In questa prima fase della nostra startup, ci occupiamo soprattutto di neuroscienze applicate al comportamento del consumatore e di neuro-marketing. Ci interessa ad esempio capire come la forma di una bottiglia di vino o il design di un logo influenzano la percezione del prodotto e il modo in cui il cervello codifica queste informazioni.

Stiamo aiutando alcune grandi aziende, tra cui anche alcune multinazionali, a ottimizzare le proprie strategie di marketing e di branding attraverso l’identificazione delle risposte cognitive ed emotive dei loro clienti. Ci avvaliamo di strumenti di ultima generazione.

Oltre al neuromarketing, ci occupiamo anche di progetti di interfaccia “cervello-computer” per la neuro-riabilitazione. Abbiamo recentemente sviluppato il prototipo di una app per smartphone per aiutare persone con autismo. L’idea è quella di migliorare le competenze di interazione sociale sfruttando la capacità di imparare a modificare il proprio tracciato cerebrale attraverso il neurofeedback. Un altro progetto recente riguarda la prevenzione dello stress psicofisico e del sovraccarico cognitivo in piloti dell’aeronautica durante le simulazioni di volo, attraverso lo sviluppo di algoritmi di analisi del segnale elettroencefalografico (EEG).

  • Come è nata la vostra idea di startup innovativa?

Dopo anni trascorsi a fare ricerca in laboratori di eccellenza in Europa, abbiamo deciso di puntare sul Sud Italia. Una scelta in controtendenza, forse, considerando che il flusso migratorio dei ragazzi con una laurea o un dottorato è orientato verso l’estero. Noi volevamo invece tornare, e riportare nella nostra terra di origine un po’ di quelle conoscenze che abbiamo appreso fuori.

L’idea di Neuroset Italia è nata da un confronto con alcuni colleghi.  Ci siamo resi conto che spesso, i risultati delle pubblicazioni nel campo delle neuroscienze rimangono inapplicati e oggetto di mera discussione accademica. Inoltre, gli articoli scientifici sono scritti con un linguaggio tecnico e sono appannaggio esclusivo degli “addetti ai lavori” (ricercatori, accademici, studenti).

Con Neuroset Italia vogliamo colmare proprio questo gap, fornendo alle aziende e al business la “chiave di lettura” delle ultime ricerche sul cervello e il comportamento delle persone, perché queste conoscenze possano aiutare a comprendere meglio le scelte e le motivazioni d’acquisto.

  • Perché pensate possa piacere il vostro prodotto? Avete vantaggi competitivi chiari?

Siamo l’unica azienda di neuro-marketing in Italia a offrire metodi di indagine scientificamente affidabili e strumenti all’avanguardia per studiare il comportamento del consumatore. Quasi sempre le aziende di marketing che si professano esperti di neuroscienze, mancano completamente del background in questa materia (nessuna laurea specialistica) e usano strumenti a basso costo (tra cui alcuni EEG di plastica rigida che costano poche centinaia di euro che forniscono linee colorate arbitrarie come output). Risultato: spesso le aziende si affidano a venditori che sfruttano la moda del “neuro” per offrire dati inventati su presunte attività cerebrali del consumatore.

Neuroset Italia è la prima azienda di neuromarketing in Italia a offrire il rigore metodologico dei laboratori di neuroscienze.

Abbiamo scoperto che questo, cioè la credibilità scientifica dei nostri metodi e l’affidabilità a livello di pubblicazioni scientifiche ad elevato impact factor dei nostri risultati, è ciò che piace e rassicura i nostri clienti.

  • Riguardo al vostro team, che competenze sono presenti?

 Al momento l’assetto societario è composto da me e il mio socio, Francesco De Fina. Il team è formato da noi e da altri professionisti in campo finanziario, commerciale e di marketing. Io ho un PhD in neuroscienze e oltre quindici anni di esperienza come ricercatore; Francesco è un informatico con esperienza nel campo delle neuroscienze e della bio-ingegneria.

  • Chi sono i vostri clienti, me lo spieghi in maniera ancora più chiara?

 I nostri clienti sono le aziende che vogliano testare se un nuovo spot, una campagna pubblicitaria o un certo prodotto sono percepiti come attraenti, emozionanti, e se motivano all’acquisto, prima del lancio. O ancora se il logo o il rebrand del loro marchio è percepito positivamente. Altri clienti ci chiedono di testare ad es. quali sono i fattori subliminali che motivano il consumatore a preferirli rispetto alla concorrenza, o ancora di testare la capacità di un nuovo prodotto e del suo package di stimolare interazione e desiderio di esplorazione.  Altri nostri clienti sono anche le grandi catene di distribuzione e le agenzie di marketing e comunicazione.

  • E i vostri competitors?

 Considerando il carattere di innovatività di Neuroset Italia sia per quanto riguarda il livello avanzato delle tecnologie impiegate che per quanto concerne il know-how in campo neuroscientifico, ci confrontiamo in Italia soprattutto con un generale clima di non-conoscenza e di disinformazione sul funzionamento del cervello promossa da concorrenti senza preparazione scientifica (tra cui le agenzie di marketing e comunicazione che ho appena citato).

  • Quale consiglio daresti a chi vorrebbe trasformare una startup in un’impresa di successo qui in ITALIA?

Di partire con un piano in mente, di avere chiari gli step a breve e a medio termine. Oggi tutti vorremmo renderci indipendenti, ma il rischio è quello di partire senza il bagaglio giusto. Una buona idea, un team affiatato con competenze diversificate, un business model canvas e un business plan iniziale, ben congegnato e strutturato, aiuta a risparmiare almeno un anno di tempo in prove ed errori stupidi. Ma poi come ci ha suggerito sapientemente Ziostartup serve anche altro: consolidare rapporti con partner strategici, testare il mercato per aggiustare continuamente il tiro, utilizzare tutte le fonti di finanziamento messe a disposizione ed è indispensabile avere una visione chiara che cammini grazie a tutti i collaboratori e soprattutto non bisogna mai stancarsi di fare tanta ma tanta execution nella direzione giusta 😉

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