Api maestre di vita nell’opera dell’Oasi Regina degli Angeli Onlus fondata da Padre Carmine Zaccariello

I membri della Fondazione Oasi Regina degli Angeli condividono, da più di 20 anni, l’ideale di vivere in comunità tra lavoro, servizio e accoglienza. Tanti i frutti, le conversioni, i bambini e le famiglie accolte, tanti i detrattori che da sempre cercano di screditare l’opera fondata da Padre Carmine Zaccariello. Il modello delle api ricorda molto quello della Fondazione e quello di un’attività ben organizzata dove ruoli, compiti, mansioni e processi governano decisioni e operatività. La laboriosità tipica dell’alveare è modello cui si ispirano le diverse iniziative della struttura di Marzano Appio in provincia di Caserta. Da consulente d’impresa vorrei offrirvi degli spunti di riflessione e condividere lo scambio di idee avuto con Antonio Fittipaldi, operatore che si occupa delle attività laboratoriali di produzione del miele (tra l’altro laureato in Economia e Commercio). Si specifica che uno degli obiettivi della struttura è quello di stimolare, impegnare e coinvolgere attivamente persone disagiate attraverso tutte le azioni messe in campo (anche operative e laboratoriali).

1) Ciao Antonio, quali sono le principali innovazioni tecnologiche del settore apistico? 

L’apicoltura rappresenta un’eccellenza nel panorama zootecnico italiano. Il nostro Paese, grazie alla varieta` climatica e geografica, offre una produzione in campo apistico molto diversificata, con molte tipologie di miele prodotte. I consumi di miele sono in aumento anche se la produzione però è in forte diminuzione a causa di cambiamenti climatici, inquinamento e malattie. I Big Data, ad esempio, potrebbero essere molto utili alle api. Se si riuscisse a creare un database mondiale, in cui ogni apicoltore possa condividere le proprie informazioni, si potrebbe lavorare alla costruzione di algoritmi predittivi per contenere l’effetto delle malattie e dei sempre più frequenti cambiamenti climatici che causano la morte degli insetti.

2) Ci suggerisci qualche azienda che ha creato strumenti tecnologici innovativi nel settore dell’apicoltura?

Ci sono diverse innovazioni tecnologiche, te ne cito tre: BEE ETHIC che consente all’apicoltore di effettuare tutte le operazioni, eliminando l’infestazione da Varroa, in maniera continua, in qualsiasi momento dell’anno. Inoltre, tramite la climatizzazione artificiale e` possibile aumentare la produzione e diminuire i numerosi problemi legati alla covata. BEEING: un antifurto con GPS sviluppato ad hoc per le arnie”, che è stato lanciato sul mercato nel febbraio del 2017 e oggi è stato aggiornato con altri sensori che permettono all’apicoltore di monitorare in diretta, tramite un’applicazione, anche temperatura e umidità in cui si trovano le api (e l’app è in continuo aggiornamento). 3BEE: un sistema di monitoraggio dell’alveare da remoto che permette la rilevazione di fattori biologici fra cui temperatura, umidità e intensità. Il sistema è provvisto di una bilancia di precisione ed è alimentato da un piccolo pannello fotovoltaico che lo rende autosufficiente. Il sistema individua infezioni e/o infestazioni sviluppando anche algoritmi predittivi. Questi dati sono raccolti ed inviati sul cloud dove l’apicoltore può visualizzarli o scaricarli.

3) Quali sono le innovazioni di processo o di prodotto in apicoltura?

Le innovazioni di processo sono state diverse ma hanno riguardato soprattutto le arnie (forma, tipologia, colore, ecc.). Per quanto concerne il prodotto vorrei citare un prodotto sperimentato da un trentenne di Fabriano che ha inventato un miele invecchiato in barrique di rovere (proprio come si fa con il vino) e oggi lo esporta in tutto il mondo. Oggi la sua azienda possiede più di 300 arnie, produce più di 80 quintali di miele l’anno. Oltre a prodotti tradizionali e invecchiati offre prodotti innovativi come l’idromiele, un fermentato di acqua e miele, realizzato usando tecnologie avanzate.

4) Esperienza, competenze diversificate e autenticità (priva di interesse e menzogne) nei rapporti tra le persone della comunità sono elementi che dovrebbero ispirare ogni team d’impresa. Che ne pensi?

Noi della comunità Oasi Regina degli Angeli viviamo nella fiducia e nel sostegno reciproco e condividiamo il nostro vissuto, in un clima di fiducia, lavoro e solidarietà, proprio come il nostro padre spirituale Padre Carmine Zaccariello ci ha sempre insegnato. Svolgiamo ogni nostra azione in funzione della vita eterna, ma non mancano le difficoltà e le menzogne che dall’esterno cercano di destabilizzare e di screditare la struttura che è davvero un’Oasi di pace, lavoro e serenità. Il processo di produzione del miele è molto complesso, delicato e simile a quello di un’impresa di grandi dimensioni, direi paragonabile ad una grande impresa tutta al femminile. Vorrei concludere l’intervista descrivendovi le diverse tipologie di api coinvolte nel “processo produttivo”:

APE OPERAIA: Ogni alveare contiene da 30.000 a 80.000 individui che nella quasi totalità sono api operaie. Le operaie sono femmine più piccole dell’ape regina ed i loro apparati riproduttori sono presenti seppur atrofizzati e solamente in alcuni casi a causa di orfanità sono in grado di deporre uova aploidi dalle quali nasceranno solo individui di sesso maschile (fuchi). Le operaie che depongono sono comunemente dette “figliatrici”. Dal momento della deposizione dell’uovo fecondato, ci vogliono 21 giorni affinché nasca l’ape operaia. Le uova resistono per 3 giorni, quindi si schiudono e ne vien fuori una larva cieca che sarà alimentata per i primi tre giorni con pappa reale. Dal 3º giorno le larve si nutrono di un miscuglio di polline e miele, il cosiddetto pane delle api, per altri 3 giorni e poi si chiudono nella cella per eseguire la metamorfosi prende il polline, il nettare e lo deposita nelle cellette.

APE REGINA: è un individuo adulto, fertile, femminile della colonia d’api; è normalmente la madre di tutte le api presenti nell’alveare. Riesce a produrre in un giorno circa 3.000 uova. La regina si sviluppa da una larva selezionata dalle api operaie e nutrita con pappa reale al fine di renderla sessualmente matura. In situazioni ordinarie, all’interno della famiglia d’api è l’unico individuo fertile.

APE PULITRICE: appena nata ha il compito di pulire le cellette e svolge col tempo diverse faccende cruciali, può far nascere ad esempio anche un’altra ape regina nutrendola con la pappa reale.

APE NUTRICE: inizia a produrre ghiandole ipofaringee produttrici di pappa reale.

APE PRODUTTRICE DELLA CERA: sviluppa ghiandole produttrici di cerca e costruisce i favi;

APE GUARDIANA: si apposta davanti all’entrata dell’arnia, in modo da non far entrare gli intrusi.

APE VENTILATORE: durante i giorni di caldo ha il compito di sbattere le ali per fare aria a tutte le altre api che stanno lavorando.

APE IMMAGAZZINATRICE: è quella che riceve cibo dalle bottinatrici e lo colloca nei favi;

APE RACCOGLITRICE: dopo i 21 giorni si atrofizzano le ghiandole cerigene e per questo esce dall’alveare divenendo ape bottinatrice compiendo le funzioni (in base all’occorrenza) di raccoglitrice di nettare, di polline, di propoli e di acqua.

IL FUCO: è il maschio dell’ape domestica, inoperoso ed ozioso, il suo unico scopo è fecondare l’ape regina. L’ape regina durante il suo volo nunziale va a cercare il fuco (il maschio dell’ape) e il corteggiamento avviene tramite particolari danze attuate sia dal fuco che dalla regina (un po’ come avviene nella pizzica salentina). Il fuco d’inverno consuma troppe scorte di miele e viene cacciato fuori dalle arnie dalle altre api.

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