Stampare case in argilla. Oggi si può grazie a Wasproject! Massimo Moretti è un artigiano, di quelli creativi e con grandi sogni. Uno di questi è quello di risolvere il problema abitativo nelle favelas o nelle bidonville oppure ricostruire villaggi distrutti dalle calamità naturali in poco tempo e senza eccessivi costi. Crea così la stampante 3D per case e presenta la sua startup. È subito successo, al punto di meritare il prestigioso premio del Green Award di Londra.
L’idea vincente è stata sviluppata anche grazie all’aiuto degli studenti universitari dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Faenza, giovani talenti italiani che hanno contribuito al wasproject, ovvero costruire case in argilla con una stampante 3D. Può sembrare follia, ma è realtà il progetto prende il via ed il nome dalla vespa vasaia che realizza con l’argilla la sua dimora, la stampante 3D è stata realizzata cercando di ripercorrere proprio il lavoro dell’insetto. Il vantaggio è l’impatto ambientale pari a zero, i costi ridotti (si parla di un costo dai 200 euro ai 500 euro per casa) e la funzionalità perché vi sono case realizzate in argilla che durano decenni.
Il fatto che queste nuove imprese suscitino interesse molto forte e siano polo attrattivo per ricevere facilmente contributi a fondo perduto è dimostrato dal fatto che diverse università sparse per il mondo stiano mostrando interesse, infatti, oltre all’ISIA di Faenza, vogliono partecipare anche il Politecnico di Milano, l’Università di Londra e altre strutture di livello internazionale. L’ideatore Moretti dal canto suo afferma che per ora la start up è completamente autofinanziata e che ogni euro ottenuto dalla vendita delle stampanti solide viene investito nella ricerca dei materiali. Non esclude la possibilità di accettare finanziamenti esterni, ma l’unico interesse è il riconoscimento della paternità dell’invenzione e non il risvolto economico, il sogno è infatti creare benessere. Questo il sogno principale, ma l’obiettivo a breve termine è ottenere uno spazio all’Expo 2015 per presentare il primo edificio stampabile.
Wasproject è la dimostrazione di come le nuove imprese, se visionarie, innovative e anche un po’ folli, ma allo stesso tempo praticabili, riescono ad attrarre finanziatori. Insomma i giovani talenti con idee vincenti anche in Italia possono avere il loro spazio.