Per scegliere il franchising giusto per la tua startup:
1) Studia bene il significato dei termini essenziali del franchising ( vedi il glossario sul sito www.assofranchising.it e sul sito www.webfranchisingexpo.it ) e leggi la legge che regola il franchising in Italia ( Legge n. 129 del 2004 ).
2) Cerca di capire se hai una motivazione e propensione per l’attività in proprio;
3) Fai una lista dettagliata dei franchising che ti interessano. Raccogli quante più informazioni possibili (siti web, negozi, consulenti del franchisor, associazioni di categoria, consulenti esterni ecc.);
4) Analizza i punti di forza e di debolezza del franchising scelto e confrontali con i tuoi. Mettili in relazione con la zona in cui ci si vuole insediare;
5) Valuta la concorrenza nella zona prescelta (prezzi, servizi, costo della fornitura, canali di distribuzione ecc.);
6) Cerca di capire se il tuo target di clienti sarà tale da coprire tutti i costi e renderti un buon utile;
7) Studia i documenti informativi del franchisor (visione, missione, strategie di marketing e di organizzazione della società, bilanci e storia, l’esperienza delle persone in posizioni chiave, numero dei punti vendita aperti e chiusi negli ultimi anni ecc.);
8) Esamina bene il contratto di Franchising che andrai a stipulare. Fatti assistere da un consulente specializzato;
9) Un marchio che sia sul mercato da tanti anni oppure un marchio emergente? Questa è una delle domande a cui daremo risposta con tutti gli altri articoli del nostro blog. Scegliere la serietà innanzitutto, e poi contatta più aziende e confronta le loro offerte. Visita quante più sedi operative possibili per poter parlare con il proprietario;
10) Partecipa ad almeno tre fiere di settore e iscriviti a quella on line di cui ti postiamo un video.
11) Visita i migliori siti di settore: www.azfranchising.it, www.franchising.it, www.infofranchising.it, www.franchisekey.com, www.franchisingcity.it, www.okfranchising.it, www.soluzionifranchising.it, www.franchisingmanager.it, www.betheboss.it ecc.
12) Raccogli informazioni sulla situazione finanziaria dell’azienda. La maggior parte dei franchisor non danno informazioni sui guadagni ma forniscono informazioni dalle quali si possono estrapolare le vendite lorde.
13) Se hai ancora dubbi contattaci, comunque anche per il franchising valgono tutte le regole per mettersi in proprio viste nelle altre sezioni del blog (es. gestione del team, selezione accurata dei prodotti, capacità di relazionarsi con i clienti ecc.);
I vantaggi di aprire un’attività in franchising:
1) Rischi minori di fallimento. Motivi essenzialmente legati all’assistenza finanziaria, organizzativa e di marketing da parte del franchisor. In sintesi un business model, un sistema operativo e gestionale già testato sul mercato riduce notevolmente il rischio soprattutto in fase di avviamento;
2) Economie di scala. Sei hai un franchising puoi acquistare a condizioni migliori rispetto ad un imprenditore individuale; Questi costi minori derivano dal maggiore potere d’acquisto di tutti i franchisee presenti sotto la stessa insegna;
3) Supporto da parte del franchisor e marchio riconosciuto dal mercato, fattori che riducono tempi e costi di avviamento e permettono all’affiliato di imparare il mestiere più velocemente. Vantaggio assoluto in fase di startup;
4) Pubblicità sui media nazionali inaccessibile ai piccoli imprenditori;
5) Avere centri sparsi nei vari territori italiani e stranieri permette ai franchisor di scoprire e sperimentare nuove e più efficaci modalità operative che sono messe a disposizione dei nuovi franchisee. Gli standard operativi messi in atto dal franchisor permettono, inoltre, di controllare la qualità e l’uniformità fra i franchisee.
I limiti di aprire un’attività in franchising:
1) Pagamento di un diritto di ingresso. Può variare da alcune centinaia di euro a molte migliaia di euro. Può rappresentare il primo vero ostacolo.
2) Pagamento di royalty. Normalmente i franchisor oltre alla fee d’ingresso richiedono percentuali periodiche (inferiori al 10%) sul giro d’affari e un ulteriore piccola percentuale per contribuire allo sviluppo di attività di marketing cooperativo.
3) Adeguamento alle procedure standard di operatività. A volte possono risultare troppo restrittive quando il franchisee si accorge di avere l’impressione di poter operare in maniera più efficiente rispetto al franchisor.
4) Restrizioni imposte al franchisee si potrebbero avere quando l’affiliato si accorge che nella sua zona c’è richiesta di un particolare prodotto o servizio che non può realizzare per impegni contrattuali.
5) Franchisor emergente e in grande espansione o debole, inesperto e sottocapitalizzato? Questa è come abbiamo detto in precedenza la domanda chiave. Se si riesce ad individuare un franchisor emergente in forte crescita ci si è assicurati al 99% un successo . Bisogna controllare bene le credenziali del management, i bilanci, l’organizzazione territoriale ecc. ma a volte si incontrano franchisor emergenti inesperti che chiedono più di quanto potrebbero ricevere.
6) La durata del rapporto del franchising è uno degli aspetti più delicati da vagliare al momento della stipula del contratto. Bisognerebbe analizzare se e quali condizioni devono verificarsi per poter ricomprare l’attività, per poterla riconvertire e o cedere a terzi.
7) Stretta dipendenza dal successo del franchisor. Il successo o l’insuccesso di un affiliato è di solito in funzione del successo del franchisor. Le statistiche dell’Associazione Italiana del Franchising ha confermato che la maggior parte degli affiliati ha rinnovato il contratto a scadenza naturale. L’unica cosa è che bisogna valutare bene sin da subito tutti gli aspetti economici, finanziari e gestionali.