In questa sezione trovi alcune delle domande frequenti che, in questi anni, ci sono state poste da aspiranti imprenditori. Se sei uno startupper e hai bisogno di consigli affidati a Ziostartup!!! Se hai le idee chiare e hai bisogno solo di un contributo a fondo perduto, visita la sezione contributi e compila il form.
1Domanda 1 – Come faccio a trovare l’idea giusta?
Come ti indichiamo nelle sezioni IDEE e PALESTRA, per scegliere quella che fa per te, devi innanzitutto conoscere te stesso, i tuoi interessi, le tue competenze, i settori esistenti, sapere come gli imprenditori hanno innovato, come hanno rivalorizzato alcuni mestieri e le evoluzioni del mercato. Tutto può ispirare: riviste, o grandi libri, siti/blog tematici generalisti (ad es. www.scoop.it, www.springwise.com, www.ideastartup.it) oppure siti/blog tematici specialistici (ad es. www.giorgiotave.it, per mestieri digitali www.atlantedelleprofessioni.it che presenta alcune professioni oppure www.diventartigiano.it per mettersi in proprio come artigiano). Anche le guide on line come www.orientaonline.isfol.it o il pdf dei CODICE ATECO 2007 possono essere molto utili. Il consiglio principale è questo: individua piccoli bisogni insoddisfatti e valuta se puoi attuare un progetto imprenditoriale che si sposi con la tua passione e le tue competenze. Infine, valuta l’opportunità di incontrare un orientatore esperto.
2Domanda 2 – Ci sono strumenti per valutare economicamente, finanziariamente e tecnicamente la mia iniziativa economica? Chi mi dice che la mia attività sarà remunerativa e vincente?
Sì. Per una prima fase IL BUSINESS MODEL e successivamente IL BUSINESS PLAN. In max 15 giorni cerca di definire entrambi, in maniera completa e dettagliata, altrimenti fatti aiutare da consulenti esperti. Valutare su carta le tue idee, ti aiuterà a definire meglio il tutto, ti sarà utile per valutare i punti di forza e debolezza degli aspetti economici, finanziari e tecnici. Il business model (semplicissimo) è utile per definire una strategia di prodotto/servizio, di prezzo, di vendita e di distribuzione. È altresì utile per definire come differenziare il tuo prodotto e come distinguerti dai concorrenti, come soddisfare pienamente il cliente ed accoglierne le critiche. Il Business Plan è uno strumento operativo di sintesi che, all’inizio, viene utilizzato per valutare la fattibilità e la profittabilità di un’idea d’impresa, e poi, per monitorare l’andamento dell’attività rispetto alle previsioni. Si compone di una parte descrittiva e di una parte economico-finanziaria in cui sono illustrate le fonti di finanziamento individuate e la redditività dell’impresa. Per il business plan, strumento ben più complesso, ti rimandiamo alla sezione STRUMENTI, dove troverai un esempio completo e vari video, che ne spiegano gli aspetti in dettaglio. Prima di recarti da un esperto cimentati per qualche giorno a definire bene tutti i punti. Sarà utile per acquisire maggiore padronanza degli aspetti progettuali e per relazionarti meglio con il consulente scelto.
3Domanda 3 – Quali sono gli aspetti fondamentali per realizzare la mia idea d’impresa?
Questa è senza dubbio la fase più complessa. Tutte le sezioni del blog cercano di rispondere proprio a questa domanda.
In sintesi, è importante:
1) Atteggiamento, capacità, conoscenze ed esperienze del leader e/o dei soci (sia tecniche che gestionali);
2) Idea d’impresa vincente (innovativa, di nicchia, ecc. vedi la ns sezione IDEE);
3) Creazione di un team valido, motivato e in possesso di competenze diversificate.
4) Business model e business plan ben fatti (utile ex ante ma anche in itinere);
5) Valutazione di tutte le fonti di finanziamento (vedi sezione CONTRIBUTI);
6) Testare il prodotto/servizio nella fase di TESTING per “aggiustare il tiro”.
7) Curare costantemente la comunicazione (pubbliche relazioni, marketing, ecc.)
In sintesi, è importante:
1) Atteggiamento, capacità, conoscenze ed esperienze del leader e/o dei soci (sia tecniche che gestionali);
2) Idea d’impresa vincente (innovativa, di nicchia, ecc. vedi la ns sezione IDEE);
3) Creazione di un team valido, motivato e in possesso di competenze diversificate.
4) Business model e business plan ben fatti (utile ex ante ma anche in itinere);
5) Valutazione di tutte le fonti di finanziamento (vedi sezione CONTRIBUTI);
6) Testare il prodotto/servizio nella fase di TESTING per “aggiustare il tiro”.
7) Curare costantemente la comunicazione (pubbliche relazioni, marketing, ecc.)
4Domanda 4 – Che significa start-up? C’è differenza con la start-up innovativa?
Molti hanno provato a dare una definizione di startup. Per noi, si tratta di una fase di ideazione e avvio di una ditta/società giovane, che ha ampi margini di crescita, focalizzata su un prodotto/servizio. La fase di ideazione e avvio di un’impresa non necessariamente corrisponde a una startup tecnologica (con tutto il rispetto per l’innovazione). Anche una pizzeria in startup crea ricchezza per sé e per gli altri, ed è per ciò degna di nota. La startup innovativa, invece, è stata definita dal legislatore nel Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” e modificato dal d.l. n. 76/2013 in vigore dal 28 giugno 2013. Con il termine “startup innovativa”, si definisce la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero la società europea residente in Italia, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione che ha quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
5Domanda 5 – Esistono strutture di orientamento che affiancano gli aspiranti imprenditori, i cosiddetti startupper? Pubbliche o private?
In base alle loro diverse mission, le strutture possono offrire servizi di orientamento, incubazione, formazione e accelerazione. Gli startupper sono così guidati nella definizione dell’idea imprenditoriale, nella identificazione delle criticità e delle opportunità legate al progetto imprenditoriale, nella stesura di un piano di fattibilità dell’investimento, nello screening sugli strumenti di finanziamento esistenti. Nella sezione PALESTRA troverai l’articolo “Non solo incubatori, le strutture che sostengono le startup”. Ci sono strutture tradizionali come il Centro per l’Impiego, la sezione speciale della Camera di Commercio, i centri di formazione provinciali e quelle innovative come le officine formative, gli hub e i parchi scientifici e tecnologici. Queste strutture possono essere sia pubbliche che private.
6Domanda 6 – Ci sono dei corsi specifici per imprenditori? Ci sono strutture pubbliche che organizzano corsi?
Sì, ci sono sia strutture pubbliche che private che organizzano ottimi corsi per imprenditori. Su www.guidamaster.it e su www.asfor.it puoi trovare i migliori master gestionali. Le formule possono essere a tempo pieno, part time, serali, e-learning, weekend, ma indipendentemente dalla tipologia è importante capire di cosa hai veramente bisogno, per esempio se accrescere le competenze tecniche o quelle gestionali. Tra i migliori MBA possiamo considerare quelli organizzati dalla Bocconi, dal MIP del Politecnico di Milano e dal Sole 24ore. Tra i migliori corsi per startup web c’è Startup school del sole 24ore. Poi ci sono le scuole professionali per il rilascio di attestati specifici (es. cuoco, pasticcere, pizzaiolo, barista, salumiere, ecc.) da svolgere presso le principali associazioni di categoria datoriali, la camere di commercio o presso enti di formazione accreditati dalla Regione di appartenenza.
7Domanda 7 – Quale forma giuridica? E dal punto di vista fiscale e contabile, quale regime è il più conveniente?
Nella sezione strumenti troverai delle schede che rispondono parzialmente a questi interrogativi. Solo un colloquio diretto con un commercialista o un esperto fiscale potrà chiarire ogni dubbio.
8Domanda 8 – Ci sono contributi a fondo perduto per avviare una start-up? Quali sono gli strumenti che finanziano le start-up?
Ci sono contributi a fondo perduto che vengono erogati da enti pubblici e privati (Comunità europea, Stato, Regioni, Province, Comuni e altri enti pubblici o privati) tramite leggi e avvisi pubblici per creare sviluppo, occupazione e crescita economica. In Italia, attualmente, esistono migliaia di bandi che incentivano tipologie di investimenti differenti, di solito finanziano macchinari, attrezzature, mobili, arredi e in quota parte anche opere murarie. Le possibilità sono tante, basta rispondere ai requisiti richiesti dal bando in maniera precisa ed esaustiva. Vedi la sezione CONTRIBUTI per conoscere i principali strumenti di finanziamento per startup. Descrivici le tue necessità e il tuo progetto imprenditoriale attraverso il form.
9Domanda 9 – Il franchising come funziona? Conviene?
Il franchising o affiliazione commerciale è una formula che ti permette di diventare imprenditore avvalendoti del know-how e della visibilità di un marchio già affermato. Il franchising è un accordo di collaborazione che vede da una parte un’azienda con una formula commerciale consolidata (affiliante, o franchisor) e dall’altra una società o una persona fisica (affiliato, o franchisee) che aderisce a questa formula. L’azienda madre, che può essere un produttore o un distributore di prodotti o servizi di una determinata marca od insegna, concede all’affiliato, in genere rivenditore indipendente, il diritto di commercializzare i propri prodotti e/o servizi utilizzando l’insegna dell’affiliante oltre ad assistenza tecnica e consulenza sui metodi di lavoro. In cambio l’affiliato si impegna a rispettare standard e modelli di gestione e produzione stabiliti dal franchisor. In genere, tutto questo viene offerto dall’affiliante all’affiliato in cambio del pagamento di una percentuale sul fatturato (royalty) e/o di una commissione di ingresso (fee) insieme al rispetto delle norme contrattuali che regolano il rapporto. Per valutare la convenienza di un franchising bisogna considerare gli elementi essenziali di un contratto di franchising previsti dalla legge 129/2004 e succ. mod e integraz.: royalties, ambito di esclusiva di zona, formazione, ammontare degli investimenti iniziali, eventuali spese di ingresso, assistenza tecnica e commerciale, durata del contratto, condizioni di rinnovo, risoluzione o cessione contrattuale. Bisogna considerare anche altri aspetti quali: luogo di apertura, innovazione del prodotto o del servizio prescelto, settore in espansione o meno, riconoscibilità del marchio. Ci sono stati casi in cui un negozio con stesso marchio ha avuto grande successo in un quartiere di una città e un negozio speculare sia fallito dall’altro lato della stessa città. Il motivo non è da addebitare solo alle diverse capacità delle due diverse compagini imprenditoriali, ma anche al diverso target a cui i due esercizi commerciali si rivolgevano e ai diversi costi di gestione.
10Domanda 10 – Una delle cose che mi preoccupa nell’avviare una nuova impresa è non avere tutti gli strumenti cartacei e informatici utili per partire. Mi potete aiutare?
Nella sezione STRUMENTI del blog potrai trovare alcuni fogli, documenti e guide utili per la tua startup. Su www.moduli.it ne puoi trovare altri.
11Domanda 11 – Quali sono gli eventi, organizzati in Italia, che favoriscono e promuovono la nascita di nuove imprese?
Nella sezione AGENDA del blog potrai trovare gli aggiornamenti dei principali EVENTI e CONTEST (gare) per sviluppare o mettere alla prova la tua startup. Segnalaci anche tu eventi e contest per startup in Italia e all’Estero.