Dal blog all’impresa il passo è breve! Storie possibili di giovani italiani mossi dalla passione. Lo può dire forte Chiara Ferragni, la più famosa e ricca Fashion blogger al mondo che con il suo blog di moda, “The blonde Salad” ha chiuso il 2014 con un fatturato tra i 6 e gli 8 milioni di dollari. Se a molti può sembrare un dato vertiginoso per un semplice blog, la vera notizia è che solo il 30% del fatturato viene dal blog, il restante 70% proviene da attività imprenditoriali esercitate da Chiara Ferragni e il suo entourage, come la linea di calzature che dal 2011 porta il suo nome, o la collaborazione con Superga e Steve Madden per la realizzazione di alcune capsule collection di scarpe.
Insomma dal blog e dai consigli di moda, la fashion blogger ha costruito un suo personale marchio e stile, che ha portato alla creazione di una società, la TBS crew, nata per gestire tutte le attività connesse a quello che è diventato un vero e proprio brand. Ma come funziona questo piccolo impero del fashion? Dalla produzione di contenuti editoriali, Chiara Ferragni arriva alla vendita stringendo partnership con i grandi marchi, utilizzando il suo blog come spazio promozionale e di racconto di storie ed eventi legati al mondo della moda; non più una semplice vendita di spazi promozionali, dunque, ma un’interazione attiva che ha inserito di diritto la Ferragni nel mondo dei “web influencer”, cioè di coloro che non danno semplicemente consigli, ma lasciano il segno nel mondo che raccontano.
Se quello della Ferragni è un esempio unico di successo a sei zeri, in gran parte realizzato in America, dove il fenomeno dei fashion blog ha sviluppi completamente diversi rispetto all’Italia, perché non prenderlo come stimolo a fare di una passione un lavoro, costruendo la propria impresa? Magari con un fatturato a meno zeri, ma, come si dice “mira alla luna, se la manchi sarai sempre tra le stelle”. A questo proposito vogliamo chiudere l’articolo con una chiacchierata con Stefano Salerno di NBAreligion.com, che ci racconta una storia appassionata di giovani blogger.
Ciao Stefano, come è nato il vostro blog NBAreligion.com?
La nostra avventura, nata ad Agosto 2012, è figlia della passione di ragazzi competenti e appassionati per L’NBA, l’associazione cestistica americana, l’èlite del basket mondiale. L’idea è venuta fuori da una esigenza personale: la difficoltà di reperire notizie ed approfondimenti in italiano sul campionato più bello del mondo. Il nesso logico successivo è stato immediato: le scriviamo noi!
Chi siete e quali competenze avete?
Ragazzi per lo più universitari (ma anche liceali o lavoratori), una redazione giovane (tutti sotto i 30 anni), unita da una sola passione, anzi 2. Il basket e il giornalismo. L’amicizia e la sintonia tra noi sono state immediate, anche se figlie di un rapporto per lo più telematico (i redattori sono sparsi lungo tutto lo stivale, da Catania a Milano).
Così dal seme lanciato da 2 gemelli di Brescia è sbocciato il fiore Nbareligion, annaffiato con costante dedizione ogni singolo giorno (anche a Natale, visto che i giocatori NBA scendono sul parquet di continuo) e curato di volta in volta da collaboratori che hanno fatto (e fortunatamente continuano a fare) “for the love of the Game”, come piace dire a noi, rigorosamente con la G maiuscola.
Perché piace il vostro blog? Guadagnate? Quali evoluzioni sta prendendo il progetto?
Un paio di mesi fa, la telefonata della più importante testata giornalistica sportiva nazionale è stato il compimento della prima fase di un percorso che non abbiamo intenzione di abbandonare per strada. 150mila like su Facebook e centinaia di migliaia di visualizzazioni mensili sono state il nostro biglietto da visita. Numeri “conquistati” col massimo sforzo, uno alla volta. Sudore ed occhiaie che adesso rendono più vicino (o meno improbabile) un sogno che nessuno riuscirà a toglierci dalla testa.
In fondo giornalisti lo siamo già in tutto e per tutto. Anzi no, manca lo stipendio 😉 ma stiamo lavorando con passione anche per questo. Ma si sa, i soldi non fanno la felicità.